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Non è vero che sia di poco conto se un bambino non mangia la frutta e la verdura, o se è sedentario, o se è molto selettivo nella scelta dei cibi e che avrà tempo da adulto per correggere i suoi comportamenti. Al contrario queste abitudini nella maggior parte dei casi persistono nella vita adulta e qualche volta possono anche peggiorare.
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Non è vero che l’eccesso di peso del bambino si correggerà con lo sviluppo. Al contrario è proprio l’eccedenza ponderale in età scolare che è maggiormente correlata con quella da adulti.
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Non è vero che il cibo della mensa sia di scarsa qualità o cucinato male. I menù scolastici sono studiati da professionisti secondo le raccomandazioni degli esperti e quindi sempre nutrizionalmente adeguati. I sapori possono essere diversi da quelli di casa, ma questo dev’essere percepito come una nuova esperienza. La mensa scolastica è un momento di educazione alimentare anche per abituare il bambino alla diversità.
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Non è vero che un insegnante debba occuparsi solo del rendimento scolastico del bambino; un atteggiamento problematico nei confronti del cibo, che si evidenzia durante il pasto, può essere un campanello d’allarme per disturbi del comportamento alimentare o in generale per una forma di disagio che un insegnante scrupoloso deve tenere presente.
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Non è vero che proibire certi alimenti sia sempre una strategia efficace. Anzi il divieto può fare diventare ancor più cercato e desiderato quel cibo proibito.
Ad Maiora Semper
StudioKAI, L’Esperienza di restare IN FORMA IN-FORMATI.
informazioni prese dalla linea guida del crea (centro di ricerca alimenti e nutrizione)https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018