1-Non è vero che evitare o ritardare l’introduzione di alimenti allergizzanti, come pesce o uova, serva a ridurre il rischio di allergie. È vero invece che la prosecuzione dell’allattamento al seno anche nel periodo dell’alimentazione complementare determina una maggiore protezione immunitaria.
2-Non è vero che l’allattamento al seno riduca il rischio di celiachia. La celiachia è una malattia genetica, per la quale se c’è predisposizione non ci sono pratiche di alimentazione infantile che possano impedirne la comparsa.
3-Non è vero che un ridotto aumento di peso del lattante, sia prova di un latte materno insufficiente o scarsamente nutriente. La produzione di latte, infatti, è un compito che l’evoluzione ha protetto moltissimo e anche donne malnutrite sono in grado di produrre latte di qualità e quantità adatte alle esigenze del lattante. Il minore aumento di peso può essere dovuto ad altri problemi di salute del bambino, o al fatto che la poppata venga interrotta troppo presto, oppure che l’intervallo tra le poppate sia troppo ampio. La valutazione della crescita del bambino va comunque lasciata al pediatra e non deve essere oggetto di valutazione soggettiva.
4-Non è vero che bisogna insaporire le pappe con le spezie per compensare la mancanza di sale. Sono sa- pori che servono di più all’adulto che assaggia la pappa che al bambino.
5-Non è vero che il latte di capra o quello di asina siano da preferire per l’allattamento. Il latte è specie specifico, per cui ogni tipologia di latte è adeguata al lattante per il quale si è evoluta. Nel bambino, il latte della mamma è la scelta migliore; dai 12 mesi in poi si possono introdurre altri tipi di latte.
Ad Maiora Semper
StudioKAI, L’Esperienza di restare IN FORMA IN-FORMATI.
informazioni prese dalla linea guida del crea (centro di ricerca alimenti e nutrizione)https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018